La scena di vita familiare “Vai te!” che vi presento questo mese riguarda un episodio che mi è successo recentemente in occasione di un evento. Io avevo bisogno di aiuto nel montare un gazebo e così ho chiesto una mano ad un signore che anche lui stava montando il gazebo con suo figlio di circa 13 anni. Io chiedo:”Buongiorno, avrei bisogno di un uomo forte che mi aiuti nel montare il gazebo perché è piuttosto difficoltoso per me. Lei mi potrebbe aiutare?” E l’uomo dice al figlio: “Vai te!”. Così il ragazzo viene a darmi una mano.
Voi che ne pensate? Ha fatto bene il signore a mandare il ragazzo invece di venire lui?
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Il prossimo lunedì pubblicherò le mie riflessioni qui di seguito, visibili anche sulla mia pagina Facebook.
Scena di vita familiare 4 “Vai te!”: riflessioni
La prima cosa che ho pensato quando l’uomo ha risposto alla mia richiesta d’aiuto mandandomi il figlio è che non avesse voglia di aiutarmi e volesse scaricare l’impiccio al figlio, dato che lui era impegnato nel montaggio del suo gazebo. Riflettendoci su, però, ho rivalutato il gesto e gli ho dato un’altra interpretazione.
La risposta del padre mi ha ricordato che una semplicissima domanda può lanciare un messaggio indiretto a chi la ascolta. La mia domanda conteneva in sé l’idea che il padre fosse forte mentre il figlio no. Infatti, era proprio al padre che io mi stavo rivolgendo. La risposta dell’uomo ha ribaltato il messaggio che è arrivato al figlio perché con il suo invito a venire ad aiutarmi gli ha implicitamente fatto capire che lui lo vede forte. Mi trovo, quindi, d’accordo con la signora che ha commentato l’articolo sulla mia pagina Facebook Connettiti alla Psicologia.
Il figlio così è venuto ad aiutarmi ed effettivamente è riuscito nel suo intento. E’ stato piuttosto faticoso ma siamo riusciti a montare il gazebo. Io lo ho ringraziato tanto e lui se ne è tornato dal padre soddisfatto.
Cosa significa questo per il ragazzo? Si tratta di un ulteriore messaggio di conferma del fatto che lui è forte. E non solo! E’ anche un’esperienza positiva di altruismo che il padre gli ha permesso di sperimentare.
Quindi, altro che padre svogliato! Il mio pensiero successivo è stato che l’uomo ha fatto un’azione educativa importante: ha dato fiducia al figlio, ha rinforzato la sua autostima ed auto-efficacia, e per di più ha trasmesso un valore importante da un punto di vista relazionale.
Scene di vita familiari precedenti
Qui trovi la terza scena di vita familiare “Scena di vita familiare 3: “Ma suicidati!””
Qui trovi la seconda scena familiare “Scene di vita familiare 2: “Ho fretta! Ti vesto io!””
Qui trovi la prima scena familiare “Vuoi la cioccolata di tua sorella?”
Dott.ssa Serena Costa, psicologa dell’infanzia (serenacosta.it@gmail.com)
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