Hai mai portato i tuoi bambini al supermercato? Se la risposta è sì, è molto probabile che tu abbia fatto fatica a gestire questo momento per le crisi di rabbia di tuo figlio oppure per i continui rimproveri che hai dovuto fare.

Perché è difficile andare al supermercato con i bambini

Se realmente portare tuo figlio o figlia al supermercato è davvero faticoso per te, non ti devi stupire perché si tratta di una situazione molto impegnativa emotivamente per un bambino soprattutto se piccolo. Pensa a quante cose deliziose e belle si vedono sugli scaffali, pensa a quanto può essere emozionante correre tra le corsie e spingere il carrello, oppure quanto può essere faticoso attendere il proprio turno nella fila per la cassa. Si tratta di cose difficili anche per molti di noi adulti, lo è ancora di più per un bambino di soli 2, 3 o 4 anni (Leggi anche “Il mio bimbo è diventato un ribelle! La fase dei NO a 2-3 anni“).

Bambini al supermercato: consigli

E, quindi, che fare? Lasciare i figli a casa? Potresti non potertelo permettere. Ti suggerisco piuttosto 3 strategie che potrai mettere in pratica quando andrai al supermercato con i tuoi bambini. Come dico sempre, non è detto che siano esaustive e che basta applicarle una volta e tutto si risolve magicamente! Però è probabile che con questi consigli questo momento diventi più gestibile e meno faticoso.

Prima strategia: anticipare le regole

Una strategia che è sempre molto utile è stabilire in anticipo cosa tuo figlio può fare e cosa invece non può fare in quel determinato luogo: per esempio può spingere il carrello ma non può correre in giro, può prendere dallo scaffale quello che dice la mamma ma non può prendere quello che vuole, può scegliere di comprare una cosa ma non tre cose, ecc. In alcuni casi è anche opportuno anticipare le conseguenze: per esempio che che se non rispetta la regola concordata prima, la mamma non lo può più portare al negozio oppure non può scegliere cosa comprare ecc.

Seconda strategia: essere coerenti

Una volta concordate le regole e le eventuali conseguenze, è necessario far seguire alle parole i fatti. Se, quindi, l’accordo era che tuo figlio può camminare anziché stare nel passeggino ma solo dandoti la mano, devi assicurarti che ciò accada per esempio dicendo: “Abbiamo detto che puoi scendere dal passeggino ma dandomi la mano o, al massimo, cammindo vicino a me; se tu corri in giro sono costretta a rimetterti nel passeggino oppure a tornare a casa.”

Terza strategia: coinvolgerli

La cosa migliore in assoluto è coinvolgerli in quello che fate così da renderli protagonisti di quello che accade loro. E questo lo è in particolare per un bambino nella fase dei 2-3 anni in cui vogliono sempre fare tutto da soli. Per fare un esempio concreto, potresti chiedere di aiutarti a spingere il carrello, oppure a tenerti la borsa, oppure a mettere gli acquisti nel carrello. Oppure per chi ha più fantasia, si potrebbe approfittare del momento per raccontare una storia anche inventata che riguarda le verdure o i biscotti o qualche aneddoto di quando eri bambina tu e andavi a fare la spesa con la mamma.

Io ho proposto queste idee ma più ce ne sono meglio è! Quindi scrivete nei commenti i trucchetti che utilizzate per rendere questo momento il più gestibile possibile, così la vostra esperienza può essere utile a qualcun altro!

Dott.ssa Serena Costa, psicologa dell’infanzia (serenacosta.it@gmail.com)

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