Con la fine dell’anno scolastico ecco che arriva il momento dei bilanci: un basso rendimento scolastico che si è protratto durante tutto l’anno è uno degli esiti che preoccupa maggiormente i genitori. Non sempre però la spiegazione che mamma o papà si danno relativamente agli scarsi risultati raggiunti dal figli, rispecchiano realmente i fattori che ci sono alla base. Ho pensato quindi di proporvi l’analisi di Alessandro Bartoletti che nel libro “Lo studente strategico” individua tre fattori che possono spiegare un basso rendimento scolastico: fattori motivazionali, fattori caratterial-cognitivi e fattori psicologici. Comprendere in modo chiaro in quale categoria rientrano le difficoltà del figlio è un punto di partenza per capire meglio di che aiuto ha bisogno.

Fattori motivazionali

All’interno di questa categoria rientrano le spiegazioni che coinvolgono la motivazione del bambino. I genitori dicono cioè che il proprio figlio “non ha voglia”, “è svogliato”, “non si applica”. Queste spiegazioni in realtà sono quelle più insidiose perché se da un lato rappresentano quello che è più evidente agli occhi dei genitori, dall’altro spesso nascondono altre ragioni alla base della mancanza di voglia. Occorre quindi approfondire per essere certi che quella mancanza di voglia non sia dovuta al ripetersi di una difficoltà oppure ad una mancanza di interesse oppure ancora a dinamiche relazionali disfunzionali con le figure che ruotano intorno al bambino.

Fattori caratterial-cognitivi

Un’altra spiegazione al basso rendimento che viene utilizzata è la mancanza di predisposizione in una determinata materia e, quindi, la mancanza di capacità. Quando c’è il dubbio che le difficoltà riscontrate dal bambino siano dovute ad una mancanza di capacità può essere utile una valutazione specifica per capire se:

La valutazione o comunque il confronto con un esperto è molto utile anche in questo caso perché a volte dietro alla manifestazione di una mancanza di capacità in qualche campo (attenzione, contenuti…) ci possono essere in realtà difficoltà di origini psicologiche.

Fattori psicologici

Molte volte accade che alla base di un basso rendiemento dello studente vi siano fattori psicologici che ostacolano l’espressione e lo sviluppo delle capacità del bambino. Questi fattori possono essere individuati nel funzionamento individuale del bambino, come per esempio un basso livello di autoefficacia ma nella maggior parte dei casi è necessario andare a valutare anche le dinamiche relazionali in cui il bambino è inserito, perché esse stesse possono essere la causa delle diffcioltà scolastiche.  Bartoletti fa notare che uno studente per esempio può incorrere in un vero e proprio blocco nello studio a causa di strategie scorrette nell’affrontare lo studio messe in atto dal bambino stesso ma anche adottate dagli adulti di riferimento.

Se siete genitori di bambini con un basso rendimento scolastico, quindi, fate attenzione alla spiegazione che date delle difficoltà del figlio. Non liquidate tutto con “non ha vogli” o non “si impegna” ma cercate di avere uno sguardo più ampio della situazione e cercate di riflettere sul ruolo che potreste avere voi nel mantenimento di quelle difficoltà. Se siete insegnanti, lo stesso.

Dott.ssa Serena Costa, psicologa dell’infanzia (serenacosta.it@gmail.com)

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