La disposizione dei banchi in classe è un aspetto molto importante da considerare per un insegnante. Anzi, è uno strumento fondamentale in quanto la disposizione dei banchi in classe influenza il comportamento degli alunni e il loro livello di apprendimento. Ma non solo! Influenza anche il comportamento stesso dell’insegnante.
Le possibilità sono diverse: dalla classica disposizione dei banchi a file, a volte anche con banchi distaccati uno dall’altro, disposizione a isole o persino a cerchio. Un’insegnante deve conoscere queste possibilità e soprattutto quali sono le influenze che possono avere sulla lezione. I ricercatori soo concordi sul fatto che non esiste una disposizione dei banchi migliore delle altre (Vedi articolo). Ciascuna configurazione delle postazioni degli alunni può essere più adatta di altre a seconda di due elementi in particolare: la natura dei compiti da proporre e gli obiettivi dell’insegnante, come per esempio aumentare o inibire un certo comportamento.
Disposizione dei banchi in classe: le configurazioni principali
La disposizione dei banchi in fila è ideale innanzitutto per la lezione frontale e per lo svolgimento di compiti individuali, in quanto favorisce un comportamento attentivo o collaborativo. Questa disposizione è adatta anche per l’utilizzo di strumenti audiovisivi. Inoltre, è fortemente consigliata nel caso in cui in classe sia presente un bambino con ADHD; la posizione ideale sarebbe nelle prime due file, meglio se con i banchi staccati, lontano da finestre, porte e cestino.
Le disposizioni a cerchio o semicerchio (dette anche “a U” o “a ferro di cavallo”) si rivelano più idonee ad attività dove sia richiesto dialogo e confronto tra gli alunni ma anche con l’insegnante. Un classico esempio è il circle time, una metodologia nata negli anni Settanta, particolarmente utile per favorire l’interazione tra alunni e con l’insegnante in occasione di discussioni su un determinato argomento. Le disposizioni a semicerchio e a cerchio, secondo le ricerche, risultano essere particolarmente utili per favorire il comportamento di fare domande all’insegnante, per stimolare il movimento dell’insegnante all’interno della classe e per incrementare il contatto oculare con i bambini.
Per ultima ma non per importanza, la disposizione dei banchi a gruppi o isole è ideale per i lavori in piccolo gruppo. Ciò che più si adatta a questa configurazione sono le attività di recupero, di tutoraggio, di gioco, di auto-istruzione e quelle svolte con l’utilizzo di media, oltre che la condivisione dei materiali didattici.
Disposizione dei banchi in classe: flessibilità
I ricercatori sono concordi sul fatto che la disposizione dei banchi in classe sia un fattore determinante nell’influenzare il comportamento di bambini e insegnanti. Questo suggerisce, quindi, di non tenere i banchi sempre nella stessa disposizione durante una giornata di scuola, ma di variarla a seconda del bisogno. Purtroppo la maggior parte delle classi italiane non è strutturalmente favorevole a questo. E a volte anche gli insegnanti pootrebbero incontrare delle resistenze in quanto spostare i banchi richiede tempo. Tuttavia, con un po’ di organizzazione, penso sia fattibile variare la disposizione dei banchi più di una volta in una giornata scolastica. Voi cosa ne pensate?
Dott.ssa Serena Costa, psicologa dell’infanzia (serenacosta.it@gmail.com)
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